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«Fin dal titolo questa raccolta di poesie cela un desiderio, quello di un luogo in cui stare, cui appartenere. Una casa che sia nostra, da cui allontanarsi - carichi di attese, di sogni - e a cui tornare, magari laceri e doloranti per i troppi tradimenti, carichi di vergogna proprio perché si è partiti. Qualsiasi cosa accada, si torna sempre a casa. [...] Non c'è una partenza e il ritorno che ne consegue. Non un ritorno, ma tanti. E altrettante partenze. Quanti sono i giorni che ci sono dati». Gilberto Santini